
Prendete un peluche a forma di orsetto ma con un paio di orecchie e un musetto che ricordino quelli dei gremlin, i mostriciattoli dell'omonimo film di fantascienza che si duplicavano quando venivano bagnati। Copritelo con una bella peluria lunga e folta e riempitelo delle diavolerie elettroniche necessarie a dargli vita. Quello che otterrete è Leonardo, uno dei più curiosi robot che la tecnologia degli ultimi anni ha sfornato. Leo è un robot "sociabile", costruito cioè per dimostrare le possibilità dell'interazione uomo/macchina: è in grado infatti di riconoscere i volti, di comprendere le parole dei suoi interlocutori e di prodursi in numerose espressioni del volto. Creato da Cynthia Breazeal, del Massachusetts Institute of Technology, Leonardo può contare su un cervello ben più grande di lui: la sua anima è di fatto una serie di computer che gli danno intelligenza, personalità e memoria.
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D'altronde, secondo gli esperti, il gatto sarebbe cresciuto in aree per lo più asciutte o desertiche (come l'antico Egitto, dov'era adorato) e per questo non avrebbe sviluppato una particolare predisposizione per l'acqua. È anche vero, tuttavia, che esistono alcune razze che smentiscono questa naturale idiosincrasia: come il norvegese (che secondo la tradizione era il gatto che teneva compagnia ai Vichinghi e cacciava i topi dalla stiva delle loro navi) o il Turkish van (un animale domestico a pelo lungo amante dell'acqua e proveniente dalla zona del lago di Van, nella Turchia orientale). 


