martedì 24 giugno 2008

LEONARDO


Prendete un peluche a forma di orsetto ma con un paio di orecchie e un musetto che ricordino quelli dei gremlin, i mostriciattoli dell'omonimo film di fantascienza che si duplicavano quando venivano bagnati। Copritelo con una bella peluria lunga e folta e riempitelo delle diavolerie elettroniche necessarie a dargli vita. Quello che otterrete è Leonardo, uno dei più curiosi robot che la tecnologia degli ultimi anni ha sfornato. Leo è un robot "sociabile", costruito cioè per dimostrare le possibilità dell'interazione uomo/macchina: è in grado infatti di riconoscere i volti, di comprendere le parole dei suoi interlocutori e di prodursi in numerose espressioni del volto. Creato da Cynthia Breazeal, del Massachusetts Institute of Technology, Leonardo può contare su un cervello ben più grande di lui: la sua anima è di fatto una serie di computer che gli danno intelligenza, personalità e memoria.
INFOFOCUS

venerdì 15 febbraio 2008

GATTI, GATTI............


I gatti non amano l'acqua. Ma se costretti, dai due mesi in poi, possono rivelarsi degli ottimi nuotatori. Abbandonati in mezzo a un lago, in altre parole, saranno in grado, nella maggior parte dei casi, di tornare a riva sani e salvi (a meno che una corrente, che difficilmente riescono a contrastare, non li spinga altrove).D'altronde, secondo gli esperti, il gatto sarebbe cresciuto in aree per lo più asciutte o desertiche (come l'antico Egitto, dov'era adorato) e per questo non avrebbe sviluppato una particolare predisposizione per l'acqua. È anche vero, tuttavia, che esistono alcune razze che smentiscono questa naturale idiosincrasia: come il norvegese (che secondo la tradizione era il gatto che teneva compagnia ai Vichinghi e cacciava i topi dalla stiva delle loro navi) o il Turkish van (un animale domestico a pelo lungo amante dell'acqua e proveniente dalla zona del lago di Van, nella Turchia orientale).

Poi non bisogna dimenticare anche altre specie di felini che si avvicinano all'acqua con piacere, come il gatto pescatore (Felis viverrina, un felino selvatico diffuso in Asia) e la tigre, parente del gatto un po' alla lontana, alla quale piace tuffarsi e immergersi e che, in genere, è una eccezionale nuotatrice.

Body painting


Un corpo dipinto da cambiare, come si cambia un abito. Il body painting, ispirato alla body art esplosa negli anni '70 come ribellione e rottura degli schemi, diventa di gran moda nell'attuale società del trasformismo. Come tavolozze viventi, gambe, spalle e seni si decorano con disegni e arabeschi, ma assomigliano poco ai corpi allegramente dipinti e ostentati degli hippy.

Oggi modelli scultorei si pavoneggiano in eventi, gare e sfilate modaiole, come quello della foto che ha preso parte alla gara internazionale di Body Painting giunta alla diciottesima edizione. I sedici artisti giunti a Bruxells da tutta Europa per l'occasione avevano solo 4 ore per preparare le loro creazioni.
La pittura sulla pelle può essere visto come un modo di fare pace col corpo, bucato, tatuato e scarnificato dalle forme estreme di modificazione fisica (piercing e tattoo, in primis). Per questo speciale make up si usano prodotti naturali non permanenti e l'opera se ne va con una semplice sciacquata. Guardando i rituali di antiche tribù africane, come i Masai, in cui i corpi si decorano con argilla, ocra gialla e carbone, scopriamo che non abbiamo inventato nulla di nuovo… Secondo gli studiosi, l'usanza di dipingersi i corpi risale infatti ad ancestrali strategie di seduzione…

giovedì 17 gennaio 2008

CURIOSITA' Guardate questo cartellone pubblicitario (elettronico).

NUOVO PC

SOLITE FIGURE

Chi ci governa a livello centrale pare, infatti, non dare poi molto peso alle possibilità di sviluppo alternativo dell'energia, ignorando, moniti e figuracce, quali ad esempio il recente 41esimo posto nella classifica dei paesi più inquinanti tra i 56 responsabili del 90% delle emissioni mondiali di co2





Alla Conferenza internazionale sul clima in corso a Bali l'Italia conquista una maglia nera per l'inquinamento. Nella classifica stilata da Germanwatch fra i 56 paesi più industrializzati, responsabili del 90 per cento delle emissioni mondiali di Co2 , il nostro paese figura al 41 esimo posto. Fanalini di coda Canada, Australia, Stati Uniti e Arabia Saudita, mentre la Svezia risulta essere il paese meno inquinante del mondo. In realtà il rapporto valuta non solo la quantità di emissioni inquinanti, ma anche gli sforzi fatti per ridurle, e l'Italia risulta appunto tra coloro che hanno politiche climatiche "insufficienti e inadeguate", mentre la Germania, che inquina come noi, guadagna la seconda posizione proprio perché si impegna molto per la protezione climatica. In Europa peggio dell'Italia solo Grecia, Irlanda, Cipro e Lussemburgo. "Questi dati, ha commentato il ministro per l'ambiente Afonso Pecoraro Scanio, confermano che l'Italia ha bisogno di una svolta più decisa nelle politiche per il taglio delle emissioni di gas serra e nelle azioni di contrasto ai cambiamenti climatici". Secondo il ministro i ritardi accumulati negli anni scorsi "pesano ancora troppo", ma il Parlamento può fare di più perché la svolta sulle energie pulite e sull'efficienza energetica, avviata con la scorsa Finanziaria "è ancora troppo debole".

DA TGLA7