giovedì 17 gennaio 2008

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SOLITE FIGURE

Chi ci governa a livello centrale pare, infatti, non dare poi molto peso alle possibilità di sviluppo alternativo dell'energia, ignorando, moniti e figuracce, quali ad esempio il recente 41esimo posto nella classifica dei paesi più inquinanti tra i 56 responsabili del 90% delle emissioni mondiali di co2





Alla Conferenza internazionale sul clima in corso a Bali l'Italia conquista una maglia nera per l'inquinamento. Nella classifica stilata da Germanwatch fra i 56 paesi più industrializzati, responsabili del 90 per cento delle emissioni mondiali di Co2 , il nostro paese figura al 41 esimo posto. Fanalini di coda Canada, Australia, Stati Uniti e Arabia Saudita, mentre la Svezia risulta essere il paese meno inquinante del mondo. In realtà il rapporto valuta non solo la quantità di emissioni inquinanti, ma anche gli sforzi fatti per ridurle, e l'Italia risulta appunto tra coloro che hanno politiche climatiche "insufficienti e inadeguate", mentre la Germania, che inquina come noi, guadagna la seconda posizione proprio perché si impegna molto per la protezione climatica. In Europa peggio dell'Italia solo Grecia, Irlanda, Cipro e Lussemburgo. "Questi dati, ha commentato il ministro per l'ambiente Afonso Pecoraro Scanio, confermano che l'Italia ha bisogno di una svolta più decisa nelle politiche per il taglio delle emissioni di gas serra e nelle azioni di contrasto ai cambiamenti climatici". Secondo il ministro i ritardi accumulati negli anni scorsi "pesano ancora troppo", ma il Parlamento può fare di più perché la svolta sulle energie pulite e sull'efficienza energetica, avviata con la scorsa Finanziaria "è ancora troppo debole".

DA TGLA7